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domenica 10 luglio 2011

Spronck era già stato condannato per il possesso di pornografia infantile

Il telegiornale del canale RTL Nieuws ha scoperto che il p. Herman Spronck, S.D.B., fino a maggio di quest'anno superiore dei salesiani in Olanda e la persona che, a nome dei salesiani, conduceva le conversazioni con le vittime di abuso sessuale accaduto nelle istituzioni salesiane in Olanda, nel 2006 è stato condannato da un tribunale olandese per il possesso di pornografia infantile. Come pena ha dovuto fare 240 ore - la pena massima - di lavoro non pagato.
A maggio Spronck difese un confratello pedofilo, dichiarando tra l'altro che, in linea di principio, non c'è niente di male in un rapporto sessuale tra un bambino di 12 anni e un adulto.
In seguito allo scandalo mondiale che quelle dichiarazioni provocarono, i salesiani tolsero Spronck dalla sua autorità.
Dopo le nuove pubblicazioni di RTL, l'avvocato di Spronck ha detto che Spronck "è uscito dalla congregazione dei salesiani".

Temiamo che queste nuove rivelazioni non saranno ancora le ultime sullo stato deplorabile dei salesiani nel Benelux. Risulta difficile immaginare che i superiori di Spronck non fossero al corrente di comportamento condannato da un tribunale pubblico.

venerdì 1 luglio 2011

Controverso teologo cattolico premiato da colleghi (protestanti)

Il 21 giugno ad Amsterdam si è celebrata la prima "Notte della teologia". Organizzatori: il quotidiano liberal-protestante Trouw, i canali televisivi liberal-protestanti Ikon e NRCV, la Chiesa Protestante di Amsterdam (la established Church dell'Olanda), la Fraternità dei Remonstranti e l'organizzazione nazionale dell'evento "500 anni Riforma".
Scopo dell'evento: "ispirare i teologi nel loro lavoro: rendendo visibile che teologi abbiano un ruolo da svolgere nel dibattito pubblico; mettendo in contatto teologi iconici di signatura e sfondo ecclesiastici diversi; stimulando il discorso su temi attuali nel dibattito pubblico fra teologi; assegnando dei premi a teologi su diversi temi".

L'evento fu sponsorizzato da una casa editrice protestante, due Facoltà teologiche protestanti, e dalla Facoltà di Teologica Cattolica (FKT), l'unica facoltà di teologia in Olanda che dispone di un (per ora provvisorio) riconoscimento della Santa Sede.

Durante la notte il "teologo della cultura" Frank G. Bosman, della FKT, è stato proclamato "miglior teologo dell'anno". Gli fu dato il "Premio del palco" (Podiumprijs), che onora quel teologo che, durante l'anno passato, "ha fatto più parlare di sé" ("meest spraakmakende theoloog").

Il giovane Bosman (1978) lavora alla FKT, dove scrive la tesi del dottorato e coordina il programma dell'Istituto per la formazione teologica.
Si profila come "teologo della cultura". In olandese, il termine "cultuurtheologie" (teologia della cultura) riferisce all'opera teologica del p. Schillebeeckx, O.P. Nel suo seguito, Bosman vuole "studiare ed analizzare la cultura della nostra società tardo-moderna, con interesse specifico per gli elementi esplicitamente o implicitamente religiosi in essa".

Durante l'anno passato, Bosman ha fatto parlare di sé con alcune dichiarazioni controverse.

A Natale egli scrisse nell'ufficiale messaggio natalizio della FKT letteralmente che il Natale "non ha nulla a che vedere con delle nascite verginali, dogmi o confessioni". "Natale è la festa della luce, dell'allungarsi delle giornate [...] Il figlio del falegname è venuto per rappresentare la luce del mondo. [...] A Natale l'uomo celebra la consapevolezza che la luce sempre tornerà".

A febbraio difese nel quotidiano Trouw la legittimità dell'aborto quando "la sofferenza del bambino non ancora nato è talmente grande che solo la terminazione della vita è appropriata", "come una forma di eutanasia".
Bambini non ancora nati, ovviamente, non possono decidere della propria vita o della cessazione di essa. Lo stesso vale nel dibattito sull'eutanasia su persone "mentalmente incapaci". Anche qui i medici e la famiglia considerano insieme se, per il loro amato, è meglio rimanere in vita, nel dolore (trattato con medicine palliative) o piuttosto morire. Per un feto con anomalie gravi si possono fare le stesse considerazioni: per il bambino è realistica una vita senza (gran) dolore?
Tale approccio dell'aborto (come una forma di eutanasia) potrebbe essere, anche per molte persone religiose nel nostro paese, una possibilità di apertura in un dilemma morale e medico. La Chiesa Cattolica Romana, per esempio, nella sua teologia morale, permette la possibilità di un intenso controllo del dolore, che - purtroppo - accelera la morte o l'ha come diretta conseguenza. Molti medici religiosi agiscono già in questo spirito. [...]
Purtroppo viviamo in un mondo lacerato, dove (spesso) si verificano sofferenza e dolore. In alcuni casi il medico, insieme alla famiglia, può decidere che la sofferenza di un bambino non ancora nato è così grande che soltanto la terminazione della vita è appropriata.
A marzo Bosman criticava quei Vescovi olandesi che - per rimediare alla mancanza di sacerdoti - invitano preti cattolici dall'estero.
I nostri padri della Chiesa [intesi sono i Vescovi -ndr] pensano che sacerdoti provenienti da paesi dove la fede è ancora viva, possano significare molto per i Paesi Bassi. Non capiscono che la disintegrazione delle istituzioni ecclesiastiche cattoliche è un processo irreversibile. Il Cattolicesimo potrà forse rivivere, ma ciò succederà al di fuori della Chiesa".
Quest'ultima osservazione provocò reazioni di incomprensione e sarcasmo nella blogosphere cattolica olandese.

A Trouw Bosman ha detto di considerare l'aver vinto il premio "grazia pura, un regalino dall'alto".